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Se ne sono dette e se ne dicono tante sulla guerra in Ucraina. Ma molte di più sono le cose che vengono taciute. A partire dal fatto che, a essere travolti dal fiume in piena con cui - nel vero senso della parola - l'informazione mainstream ha "coperto" l'operazione speciale di Mosca, si potrebbe tranquillamente avere l'impressione che prima del 24 febbraio del 2022 l'Ucraina non esistesse affatto. Come, prima di allora, non sarebbe esistito neppure il Donbass. I fatti, però, dicono altro. E continuano a ricordare - oltre alla massiccia insorgenza neonazista ucraina - la strage alla Casa dei Sindacati di Odessa del 2 maggio 2014 insieme agli oltre 14mila morti patiti dalle Repubbliche Popolari nei lunghi anni di bombardamenti ordinati dal governo di Kiev. Tra i testimoni del conflitto, David Cacchione che, insieme alla Carovana Antifascista, non ha mai mancato di denunciare quanto stava accadendo nell'indifferenza generale a poche ore di aeroplano da Roma e che, con "Piovono bombe", torna in Donbass per dare voce a una realtà che si muove in direzione ostinata e contraria rispetto al clima di imperante russofobia.